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Giulio Roggero

nominato in Who is Agile in Italy da:

Claudio Perrone

Ci dici una cosa che le persone di solito non sanno, di te, ma che ti ha influenzato in quello che sei?

Giulio – Fino a 18 anni ho vissuto sull’Isola San Giulio, Lago d’Orta. Ho trascorso quindi la mia gioventù a remare (vincendo 3 campionati italiani di canottaggio), pescare, andare in windsurf e aiutare mia mamma nel negozio di souvenir. Questa esperienza mi ha aiutato su due fronti: lo sport per la disciplina e la concentrazione, il negozio per l’interazione con le persone.

Se non fossi finito nel tuo ruolo / industria attuale, cosa ne sarebbe stato di te?

Giulio – Avrei fatto il falegname. Mi è sempre piaciuto toccare con mano quello che creo, modellarlo e vederlo prendere forma.

Quale è la tua sfida più grande, e perché è una cosa buona per te?

Giulio – Mantenere un WIP limit ragionevole. Ho molte idee che mi passano per la mente e la voglia di concretizzarle tutte è sempre molto alta. Tutto però non si può fare per cui mi ripeto spesso: “Stop Starting, Start Finishing”. Questo mi aiuta a mettere le cose in fila e vivere il lavoro in modo sereno e appagante.

Che cosa ti spinge?

Giulio – Il mio obiettivo è costruire aziende sane e durature. Sono felice quando, con un’idea di business alla quale ho contribuito, sono nati nuovi posti di lavoro e le persone sono contente di quello che fanno.

Qual è il tuo risultato più grande?

Giulio – Essere felice del lavoro che faccio.

L’ultimo libro che hai letto?

Giulio – Sono un avido lettore di libri fantasy e fantascienza. L’ultimo è stato “Costruire i buchi neri”. Ora sto leggendo “I guardiani di Faerie. Gli oscuri segreti di Shannara”.

Che altra domanda pensi che dovremmo farti, e quale è la risposta?

Giulio – “Agile funziona?”
E’ una domanda che mi fanno spesso i clienti. Io rispondo che Agile ci indica valori, principi e pratiche che sono una sintesi dell’esperienza di molte persone che hanno già affrontato problemi analoghi. Non è una ricetta che magicamente risolve i problemi.
Sono le persone che lo fanno lavorando insieme, scrivendo buon codice, mettendo al centro il cliente e cercando sempre nuovi modi per migliorare.
Questo è fare Agile? Probabilmente sì, ma se arriviamo a questo punto non è più così importante certificare che sia Agile o non Agile.
Agile ha funzionato? Preferisco pensare che Agile ha ispirato le persone a migliorare.

Chi sono le prossime persone a cui dovremmo fare queste domande? (per cortesia nominane due)

Giulio – Giovanni Puliti, Fabio Ghislandi

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Fabio Ghislandi