Ci dici una cosa che le persone di solito non sanno, di te, ma che ti ha influenzato in quello che sei?
Stefano -“All’età di 6 anni ebbi la fortuna di vincere ad una lotteria un Commodore 64. Poco tempo dopo mio padre, pensando di regalarmi una cassetta di giochi, mi mise in mano un IDE Basic tutto sommato evoluto per l’epoca. Questi due fatti hanno irreparabilmente cambiato la mia vita facendomi appassionare profondamente alla programmazione.”
Se non fossi finito nel tuo ruolo / industria attuale, cosa ne sarebbe stato di te?
Stefano -“Difficile da dire, da che mi ricordi ho sempre voluto lavorare nell’industria IT. Visto però che amo viaggiare forse avrei potuto lavorare nel settore del turismo, ricordate il controller di quella famosa pubblicità… non mi sarebbe dispiaciuto :)”
Quale è la tua sfida più grande, e perché è una cosa buona per te?
Stefano -“Gestire il mio tempo. C’è il lavoro che mi porta a essere spesso fuori casa, le tante cose che vorrei fare e la famiglia con la quale mi piace molto stare. E’ difficile conciliare il tutto ma con gli anni ho scoperto che il segreto è tenere il WIP basso. Occorre fare delle scelte, definire le priorità e chiedersi sempre il valore di quello che facciamo.”
Che cosa ti spinge?
Stefano -“Una buona dose di curiosità unita al fatto che mi piacciono le cose fatte bene. Questo mi spinge continuamente a mettere in discussione quello che sto facendo chiedendomi se non ci sia un modo migliore o diverso di farlo.”
Qual è il tuo risultato più grande?
Stefano -“Poter fare un lavoro che mi piace e riuscire allo stesso tempo a conciliarlo con la famiglia. Per molto tempo non è stato così ma posso dire che per il momento ci sto riuscendo.”
L’ultimo libro che hai letto?
Stefano -“What to Do When it’s Your Turn (and it’s Always Your Turn) Seth Godin
Attualmente sto leggendo “Unconditional Parenting: Moving from Rewards and Punishments to Love and Reason” di Alfie Kohn, un libro di pedagogia consigliatomi da un mio amico.”
Che altra domanda pensi che dovremmo farti, e quale è la risposta?
Stefano -“Domanda: “Cosa consiglieresti a una persona che si sta avvicinando alle metodologie agili?”
Risposta: “Partecipa alle community, chiedi a chi sta già facendo il il tuo stesso percorso consigli, interessati alle storie di successo (e sopratutto di insuccesso) degli altri e impara dai loro errori, cercati dei mentori, chiedi loro consiglio e seguili. Quando sarai cresciuto non abbandonare queste community, cerca di rendere ciò che hai preso e mettilo a disposizione degli altri, ti stupirai di quanto questo potrà aiutare anche te. Nel mio percorso professionale la partecipazione alle community ha avuto (e ha tuttora) un ruolo fondamentale. Ho conosciuto persone straordinarie che mi hanno insegnato tanto e con le quali ho avuto modo di creare business e di costruire forti amicizie. Buona fortuna!””
Chi sono le prossime persone a cui dovremmo fare queste domande?
Stefano -“Vorrei leggere le risposte di due miei colleghi, Antonio Carpentieri e Marco Calzolari con i quali sto condividendo le tante gioie e alcuni dolori degli ultimi periodi :)
In realtà avrei voluto nominare anche Carlo Beschi ma essendo uno degli organizzatori di queste interviste non so se sia possibile. In caso contrario vi prego di intervistare anche lui.”